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SANT’ARSENIO

«Nel vecchio edificio scolastico vi era un’aula adibita a teatro, ove il culto e l’amore per l’arte drammatica e per le commedie erano molto vivi e costanti per i santarsene­si. Vi fu un tempo in cui, particolarmente d’inverno, si videro sul palcoscenico interessanti e artistici spettacoli, preparati e realizzati, con fine gusto dai giovani e signo­rine del paese.
Molti di noi dovrebbero ancora ricordare le esila­ranti commedie recitate nel nostro vivo dialetto e scritte dal maestro Sebastiano D’Amato, il quale compose molte farse nel nostro vernacolo che erano capolavori per umo­rismo, brio e scopi morali. Purtroppo, tutti i suoi lavori teatrali, la maggior parte redatti nel nostro dialetto, sono andati perduti per quella incuria che un po’ caratterizzava il nostro ambiente» (1).
Il gruppo che svolse attività teatrale intorno a Seba­stiano D’Amato operò negli anni ‘30.
La commedia rimasta più memorabile era intitolata Chi chiange e chi rire. Interpreti principali: Nicola Bosco, Luigi Vricella e Giuseppe Pandolfo.
Intorno al 1976 è stata rappresentata una commedia in dialetto di Giuseppe Amabile (che ha scritto scenette anche per il gruppo folcloristico) dal titolo Quanno marzo  vole fa’.
Tra i protagonisti: Enrico Coiro, Pietro Coiro e Pina Colao. La commedia venne rappresentata a Sant’Arsenio, nell’edificio delle scuole elementari.
Nell’agosto del 1982 un gruppo di ragazzi ha messo in scena un’altra commedia di Sebastiano D’Amato, Scenuddo e Scenodda. Interpreti principali: Antonio Cardamone, Loreto Amabile e Tiziana Coirò (2). 

(1) Rev. Giulio Pandolfo, Il Comune di Sant’Arsenio, cit., pag. 507.
(2) Notizie fomite da Giuseppe Amabile e Enrico Coiro.