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Società Operaia di Mutuo Soccorso «Torquato Tasso»

Sita per molti anni nel palazzo Grammatico, dopo aver cambiato altre sedi, è ora ottimamente sistemata in via C. Battisti in locali ben restaurati, nel palazzo già dei De Vita, poi sede del Tribunale.
Lo statuto in vigore è quello del 1908, che fa esplici­to riferimento alla data di costituzione del 1867 «in virtù dello Statuto fondamentale del Regno».
Primo presidente onorario fu Giuseppe Garibaldi.
Dopo l’avvento del fascismo, tra il ‘23 e il ‘29 molti soci si dimisero, alcuni di essi diedero origine al «Fascio dei Lavoratori», altri ancora confluirono nell’O.N.D. (Opera Na­zionale Dopolavoro).
L’ultima notizia certa in nostro possesso sulla sua esi­stenza in periodo fascista risale al gennaio 1928, quando furono eletti a cariche direttive i seguenti soci: cav. Fran­cesco Pernetti, presidente; Rubens Volpe, segretario; An­tonio Fina, tesoriere.
È risorta, unica tra le società operaie del Vallo di Diano, nel dopoguerra (1946), per iniziativa di Edmondo lannicelli.
Presidente attuale è Michele Calandriello; Segretario, Antonio Wancolle.
Il mutuo soccorso si concretò, come risulta da ri­cevute ed altri atti d’archivio, in sussidi per malattia del socio in relazione allo stato di bisogno, per impotenza al lavoro dovuta a cronicismo e vecchiaia, per sostegno alla famiglia del socio defunto, per partecipazione alla istru­zione scolastica, ecc.; ci sono ancora, agli atti, registri di una scuola serale; è documentato il collegamento assi­stenziale con altre società operaie.
Venuta meno la pratica del mutuo soccorso, è rima­sta la tradizione conviviale del 1° maggio, che in genere si fa coincidere con una gita d’istruzione.
II 1981-82, in occasione del centenario della morte di Giuseppe Garibaldi, la Società organizzò nella sua sede un ciclo di conferenze d’ispirazione risorgimentale e meridio­nalistica, tenute da studiosi locali e contrassegnate dal motto «ricercando le nostre radici». Tale iniziativa si ri­chiamava all’art. 2 dello Statuto, che merita di essere inte­gralmente riportato: «Essa (Società) ha per iscopo la emancipazione materiale dei suoi componenti per mezzo del mutuo soccorso, ed il miglioramento e perfezionamento della classe operaia in generale, mediante l’istruzione e 1’ educazione, combattendo i pregiudizi e il fanatismo reli­gioso».
Possiede un archivio della documentazione dalle ori­gini ad oggi con repertorio cronologico dei singoli atti, ordinato all’inizio degli anni Ottanta dal segretario Franco Perrone. Si segnalano in particolare ricevute di versamento dell’atti­vità mutualistica e corrispondenza con soci, con altre so­cietà ed anche con personaggi illustri (F. Crispi, F. Caval­lotti, G. Camera, D. De Petrinis, ecc.) nonché i registri dei verbali delle riunioni.
La «T. Tasso» dispone di una discreta biblioteca, già appartenuta al Comune, la prima (454 volumi), con annessa raccolta di testi giuridici donati dall’avvocato Castrataro. La biblio­teca rimase smembrata dopo il passaggio della Società al­la O.N.D. «Arnaldo Mussolini».
A giudicare dal tono della corrispondenza, la «T. Tas­so» dovette godere di una certa preminenza rispetto ad ana­loghe istituzioni anche al di fuori del Vallo di Diano (1). 
 

Società Umanitaria di Mutuo Soccorso del Circolo Cittadino

Fondata dal Rev.mo Monsignor Cav. Favati il 30.1.1882 (2).

 

Società Operaia di Mutuo Soccorso tra i cittadini di Sala a New York (3)

 

Fascio dei Lavoratori

Fu costituito nel maggio 1923 da circa 40 soci staccatisi dalla Società Operaia «T. Tasso». Il Rimordi, cronista dell’epo­ca, dichiarava: «Scopo del sodalizio è il mutuo soccorso sen­za politica». Presidente ne fu Antonio Bianco, stagnino.
In giugno celebrò la sua costituzione con un pranzo all’aperto nella villa del sig. Lorenzo Vannata, notabile del posto. Tiene il discorso ufficiale il citato cronista Rimoldi, che «illustra la frase di Mussolini: l’operaio è la parte viva ed integrale della nazione». Oltre al presidente Bianco, risultavano ricoprire cariche: Michele Russo (segre­tario), Emilio Avallone (tesoriere) e lo stesso Rimoldi in qualità di Sindaco sociale. Si conosce quale «socio onora­rio » il dott. Alfonso Vesci.
In novembre nella chiesa dell’Annunziata viene bene­detta la bandiera dell’associazione, madrina Maria Teresa De Stefano Vesci, presente il cav. Pernetti, presidente della «T. Tasso» e, fra le autorità, «l’avv. lannelli delegato cir­condariale fascista», che «si associa al programma di que­sto nuovo sodalizio».
La società, nel tempo, andò assumendo caratterizza­zione di sempre più chiara marca fascista.
Si susseguono negli anni come presidenti: Michele Russo, Arturo Rimoldi, Vito Moscariello, muratore.
L’ultima notizia sull’esistenza del « Fascio dei Lavo­ratori » risale all’« annuale banchetto in campagna, nel villino del benemerito podestà cav. Vesci » svoltosi il 10 luglio 1928 (4).

(1) Le notizie storiche furono fornite in gran parte da Franco Perrone, quando ne era segretario. Per il periodo dal 1919 al 1928 vedi la cit. Cronaca di A. Rimoldi. La prima Biblioteca Comunale, fondata a Sala nel 1873, veniva affidata alla «T. Tasso» nel 1890 (IL MATTINO, Cronaca di Salerno, 10.11.1982).
(2) Da una lettera alla « T. Tasso» del 13.3.1887.
(3) II segretario della «T. Tasso» non ha potuto dare per ora altre indicazioni.
(4) Per tutte le notizie: vedi A. Rimoldi, Cronaca cit., pagg. 135 e segg.