Sala Consilina
Archivio comunale
Il comune di Sala Consilina possiede attualmente un notevole patrimonio archivistico che documenta il corso della sua storia per oltre due secoli. Dalla fine del 700 ad oggi Sala è stata più volte protagonista di episodi che hanno rivestito grande importanza tanto per la vita civile, politica e amministrativa del Municipio, quanto per la storia della Provincia e del Mezzogiorno in genere.
Dopo un primo parziale riordino effettuato dallo scrivente e dal Dr. Enrico Spinelli negli anni 1981-1982, a seguito degli eventi sismici del 1980 che arrecarono notevoli danni all’originaria Casa comunale, il materiale d’archivio fu trasferito prima in alcuni locali della sede provvisoria del Municipio, in via G.Matteotti, e successivamente nei locali di deposito sottostanti il Mercato coperto comunale, dove attualmente giace in attesa di completare le operazioni di sistemazione, onde favorirne la sua conoscenza, valorizzazione e conservazione.
Dal 2004 al 2007 un energico intervento di riordino e di recupero dell’archivio è stato eseguito da una cooperativa locale nata da un progetto per “Lavori di Pubblica Utilità” per attività di catalogazione, archiviazione e informatizzazione dei beni culturali, realizzato dal Comune di Sala Consilina. Complessivamente è possibile affermare che l’attività appena conclusa ha consentito di risolvere i gravi problemi che esponevano a sicura perdita una consistente parte del patrimonio archivistico municipale. L’intervento ha altresì permesso di ottenere l’idoneità dei locali disponibili a funzionare da laboratorio archivistico. L’ampio spazio disponibile, che misura ca. 400 mq., ospita il materiale archivistico che è collocato su idonee scaffalature metalliche disposte prevalentemente lungo il suo perimetro; in aggiunta è stato ricavato un ulteriore locale dotato di condizionamento d’aria in cui è conservato il materiale più antico, in attesa di essere inventariato ed ordinato nella maniera dovuta. È evidente che dal punto di vista della conservazione sono stati compiuti grandi sforzi e ottenuti buoni risultati, non altrettanto può dirsi invece dal punto di vista della fruibilità e della valorizzazione dell’archivio, poiché non esiste un inventario del materiale conservato, né un elenco dei documenti destinati allo scarto, seppur disposti in numerose scatole separatamente dal materiale da inventariare. Tale situazione è stata puntualmente registrata dalla Soprintendenza Archivistica per la Campania, la quale ha sollecitato il completamento del percorso di riordino dell’archivio comunale.
Da una prima sommaria ricognizione, che non consente di ricostruire il genere di lavoro svolto sui documenti e le modalità operative adottate per la mancanza di repertori, cataloghi ed inventari, è stata tuttavia rilevata la presenza di ben 4 pile di documenti, presumibilmente dei secoli XVIII-XIX, fascicolati con fogli formato A3 e con scritte sommarie a matita degli argomenti trattati, ciascuna di mt.1,20x1x1,20 circa. Il materiale più recente, invece, è conservato in faldoni distinti per categoria e classe, mentre la fascicolazione del materiale in essi raccolto sembra essere stata effettuata non analiticamente, giacché ricorre per numerosi faldoni lo stesso numero di fascicolo, secondo una modalità non usuale ed inefficace. Altro materiale, pure consistente, giace alla rinfusa su basi lignee nello spazio centrale dell’archivio in attesa di sistemazione.
Sezione Separata dell’Archivio comunale
Una particolare attenzione merita la Sezione Separata d’Archivio, istituita dal Comune di Sala Consilina con delibera di Giunta comunale n.753 del 1° dicembre 1983, e conservata presso la Biblioteca comunale “C. Nisi”, in via Cappuccini 10. Le relative operazioni di inventariazione e di conservazione furono affidate al dr. Enrico Spinelli e allo scrivente.
Attualmente la Sezione Separata d’Archivio è formata dagli atti deliberativi del Comune di Sala prodotti dal 1846 al 1967, per complessivi 63 fascicoli, la maggior parte dei quali restaurati e rilegati. Non appena le operazioni di ordinamento dell’archivio comunale si concluderanno altri documenti di analogo interesse storico andranno ad aggiungersi a quelli che formano oggi la Sezione Separata d’Archivio. Questo nucleo trova sistemazione nei locali della Biblioteca insieme con le donazioni librarie delle famiglie Rivellese e Vairo-Pappafico.
L’indubbio valore storico, politico e culturale che possiede la serie delle delibere, sia per la storia di Sala che per quella dell’intero circondario, determinarono la realizzazione di due annali degli atti amministrativi di Giunta e di Consiglio: L’Amministrazione Decurionale negli ultimi quindici anni della Monarchia Borbonica 1846-1861 e Sala Consilina comune del Regno d’Italia 1861-1870, entrambi curati da Enrico Spinelli e da chi scrive.
Fondo archivistico-librario della famiglia Vairo-Pappafico
Anche questo fondo merita una particolare attenzione data la ricchezza di volumi dei secoli XVI, XVII e XVIII di cui si compone (circa 1.100 volumi), di 125 pergamene che vanno dal XIII al XVIII secolo e di numerosi documenti di famiglia regolarmente inventariati (6/7 mt. lineari circa). Conservato presso la Biblioteca comunale “C. Nisi”, nel febbraio 2004 è stato dichiarato “di notevole interesse storico e pertanto sottoposto alla disciplina del decreto legislativo 29 ottobre 1999, n. 490” dalla Soprintendenza Archivistica per la Campania di Napoli. Gli interventi di cui ha beneficiato il fondo sono stati diversi: un primo approfondito studio è stato condotto da Enrico Spinelli e da Ezio Barbieri, dell’Università di Pavia, nel 1995, ottenendo la regestazione delle pergamene; un secondo intervento nel 2006 ha riguardato, invece, la catalogazione dei libri, a cura di Maria Fusco di Capua, e l’inventariazione del materiale archivistico, ad opera di Annamaria Abbamonte di Sala Consilina; il terzo ed ultimo intervento, infine, è del 2007 ed ha visto impegnata, ancora una volta, Annamaria Abbamonte, vincitrice di una borsa di studio promossa dal Rotary International Distretto 2100 in onore del Vairo, per la trascrizione e la digitalizzazione dei documenti manoscritti del Vairo, riguardanti la vita e l’insegnamento a Pavia del personaggio, conservati nella Biblioteca di Sala e nell’Archivio di Stato di Milano.
Per un maggior approfondimento sul fondo e sulla famiglia Vairo-Pappafico, si rimanda a quanto pubblicato su questo sito nella sezione “Archivi” della “Banca dei Saperi”, area “Fondo Vairo-Pappafico” e al volume Città di Sala Consilina – Biblioteca comunale, Domenico Alfeno Vario. Un giurista critico al tramonto dell’Antico Regime, a cura di M. Esposito e E. Spinelli, Salerno, Laveglia editore, 2004.
Michele Esposito
Archivio parrocchiale di San Pietro
L’archivio parrocchiale di San Pietro è stato ordinato dalla biblioteca comunale sotto la direzione di Enrico Spinelli; le pergamene sono state regestate e pubblicate (cfr.: E. Spinelli e A. Didier, L’archivio di San Pietro. Frammenti di codici e documenti dei secoli XI-XVIII, Salerno, Laveglia editore, 1990).
Nel gennaio 1971 Giuseppe Colitti rilevò, in un armadio, la presenza dei seguenti documenti:
· Libro di testamenti redatti dal 1619 al 1631
· Stato d’anime del 1637; il documento è importante perché in esso sono anche riportate le varie contrade del Comune
· Un libro di memorie, con copertina in pergamena a caratteri gotici, redatto nell’anno 1636 da Don Giovanni S. Arciere; in esso il sacerdote nomina la chiesa sua erede
· Introiti ed esiti della Cappella del Carmine dal 1628 al 1689
· Una raccolta di Acta civilia prò Savatore Ottati, 1668
· Stato d’anime del 1675
· Un registro dal 1678 fino al 1817, dove sono contenute varie notizie degli stabili e conti della Chiesa di S. Pietro
· Un registro del 1662 che contiene «vari istrumenti appartenenti a diversi acquisti»
· Cartulario della Chiesa di S. Pietro del 1617
· Registri dove «si contengono i vari conti dati procuratori della Cappella del Carmine nella Chiesa di S. Pietro» dal 1700 fino al 1751
· Carteggio con notizie riguardo all’ospedale e conti di procuratori. Anno 1730
· Libro d’introito ed esito della Parrocchia di S. Pietro nel 1732, tenuto dal Procuratore don Carlo Pugliese
· Una rubrica alfabetica, senza titolo, che contiene una serie di nominativi per alcuni anni a partire dal 1700
· Libro della Sacristia di Nostra Chiesa di S. Pietro della Città di Sala, ove si annotano le messe assegnate ai RR. Sacerdoti ascritti alla partecipazione e servizio di detta Chiesa, principiando da settembre 1794 a tutto agosto 1795
· Rubrica et sbozzamento degli annui censi redimibili. Anno 1772
· Registro ove si contiene il peso delle messe di S. Pietro. Anno 1753
· Inventarium arcae sacrae Ecclesiae et Cappellarum S. Petri Apostoli (la datazione parte dal 1752)
· Cartellarium divotionum S. Petri Civitatis inceptum anno 1769
· Libro di introito ed esito fatto da D. Giovanni Sant’Arsenio, deputato della fabbrica di S. Pietro
· Esequie e funerali dei trapassati dal 1755 al 1768
· Raccolte dei cartellari e divisioni di frutto, decime ed altro nel periodo che va dal 1760 al 1769
· Notizie sui beni stabili, censi e rendite della Chiesa di San Pietro. Anno 1719
· Status animarum Ecc. S. Petri Salae dall’anno 1770 al gennaio 1771
· Cartellario delli censi in danaro e rendite della Parrocchiale Chiesa di S. Pietro della Sala ad agosto 1793
· Libro dove si contiene tutto il peso delle messe celebrate dai rispettivi sacerdoti dal 1782 al 1788
· Libro ove si annotano i defunti di nostra Chiesa principiando dal 1804
· Libro degli introiti ed esiti della Questua della Chiesa ricettizia principiato dall’anno 1816
· Libro dei defunti di S. Pietro dal 1793 al 1796
· Registro dei defunti a partire dal 1829
· Giro della Conventuale dell’anno 1832
· Libro delle messe parrocchiali del 1846
· Messe che cantano fra i mesi dell’anno 1864 e segg.
· Proventuali della Chiesa per il 1874
Archivio parrocchiale di Santo Stefano
L’archivio di Santo Stefano, unitamente ad alcuni registri di Sant’Eustachio e San Leone IX, è conservato nella casa canonica in via Garibaldi. Come è noto, la chiesa di Santo Stefano ha svolto un ruolo di grande importanza nella storia della chiesa nel Mezzogiorno, in particolare di quella «ricettizia», soprattutto grazie all’opera di un giurista, contemporaneo di Domenico Alfeno Vairo e come lui noto per dottrina, Diego Gatta, nativo di Sala, archivista e sacerdote del clero di Santo Stefano. Di grande utilità, per la storia della chiesa e del suo archivio, è l’opera di R. Alaggio, A. Didier, C.Restaino, E. Spinelli, La Chiesa di Santo Stefano. Dalle Carte d’archivio all’archivio dell’Arte, Salerno, Laveglia editore, 1997.
Da notare fra i documenti che formano l’archivio:
· un fondo di 21 pergamene inedite databili tra la metà del XV secolo e quella del XVII
· pergamenacee sono due «Tabelle perpetue» di messe ed oneri ecclesiastici del XVIII secolo
Più consistente è il fondo cartaceo, in cui abbiamo:
· libri Renatorum che, con qualche breve lacuna temporale, coprono il periodo che va dal 1547 ai nostri giorni
· registri di morti a partire dal 1656
· un volume di stati d’anime - 1747
· un volume di stati d’anime - 1811
· numerosi volumi manoscritti di «Libri missarum» e «Libri computorum»
· una «Platea figurata / in grande di tutti / li territori della / Chiesa di S. Stefano in Sala fatta / dal sacerdote D / Costantino Gatta / Anno MDCCCXXVI», importante per la storia della proprietà della parrocchia
Del fondo proveniente dalla chiesa di San Leone IX si segnala la serie di Libri Renatorum, dal 1638 al 1938, oltre ai registri di anime, matrimonio e sepoltura.
Archivio parrocchiale di San Nicola e della SS. Annunziata
I documenti dell’archivio di San Nicola, ora nell’Annunziata, sono stati ordinati e l’inventario è stato pubblicato nell’opuscolo La chiesa dei cittadini (1996). Si è da poco aggiunto un registro appartenuto al Santuario della Madonna di Castello, recuperato in un mercatino antiquario da Antonio Romano (Libro contenente l’Inventario degli oggetti del Santuario del Castello di Sala fatto dal cantore D. Felice Acciari nel 1861), pubblicato in copia anastatica e a stampa nel 2002, con note di Pasquale Russo e corredo fotografico, dall’Associazione Arte e Mestieri “Diego Gatta”, di cui è Presidente il Romano.
Archivio notarile
Quello notarile di Sala Consilina, ubicato fino agli inizi degli anni ‘90 presso alcuni locali dell’ex Convento dei Padri Cappuccini, in località Quartiere, dopo alterne vicende è stato trasferito nell’Archivio di stato di Salerno, dove finalmente, opportunamente restaurato, è possibile consultarlo.
Esiste un inventario dei notai, redatto non in ordine alfabetico, ma cronologico.
I notai conservati sono 384 per un numero complessivo di 7813 volumi. Ogni notaio ha una numerazione a sé e quindi il numero dei volumi di ciascun notaio è progressivo. L’atto notarile più antico è del 1476 rogato dal Notar Palumbo Edoardo; l’ultimo atto è del 1924 per il notaio Barone Francesco. Tra i numerosi atti se ne riscontrano alcuni illeggibili. Erano conservati presso l’Archivio anche alcuni sigilli.